
Si è proprio vero, oggi scrivere un articolo, un messaggio, o una banale frase su di un social o blog come il mio, equivale al livello di energia e immagine a quella del messaggio del naufrago alla Robinson Crusoe.
Non credo di aver esagerato facendo questo “esempio”, perché in fondo oggi nell’epoca del distanziamento sociale, i nostri messaggi digitali, persi non nel mare salato, ma nella “rete” online di Internet, vengono ricevuti come una bottiglia in mezzo a un mare di rifiuti, e stappata per leggere quella pergamena, che all’epoca era scritta con inchiostro di chino nero e penna di struzzo e oggi con tastiera qwerty con digitalizzazione t9.
C’è differenza tra ieri e oggi? Paradossalmente no, nel senso che se oggi la rete ci avvicina un po’, ma ci divide anche, esattamente come il mare che sembra piccolo ma incredibilmente ampio.
Certo con le cartine geografiche, o meglio oggi, il GPS, noi possiamo capire dove andrà e in quale isola viene mandato il nostro messaggio.
Finiscono qui i parallelismi? Ma certo che no, perché se pensiamo alle isole, oggi non abbiamo le Hawaii, Figi, o Polinesia Francese, ma si chiamano Facebook, Twitter, o Instagram, il cui porto o “atollo” si chiama Direct.
Forse, forse si, certe volte cambia tutto per non cambiare nulla.