
BRICS (è l’acronimo di Brasile – Russia – India – Cina – Sudafrica), ossia l’unione economica, politica, alimentare, militare, turistica, e soprattutto geopolitica, che questi 5 paesi stabilirono anni fa, e che oggi vede soprattutto in Russia (leader come potenza militare e di risorse naturali, quali gas, metano e vari oleodotti) e Cina (la superpotenza mondiale ormai leader nella tecnologia) le due leader di questo fronte comune che incentra in India (la stragrande manovalanza agricola e produzione di alimenti, farmaci e tecnologia tascabile), e nel Brasile (la più grande riserva boschiva del pianeta) e Sudafrica (ponte di collegamento tra Asia e Sudamerica).
Fatta questa premessa, credo che questo fronte soprattutto l’asse Russia – Cina sia quello dominante nei decenni a venire ,e che questi 5 paesi siano destinare ad aumentare, posti di lavoro, forza lavoro, Pil, il tutto aiutato da quel capitalismo che da noi, ci sta salutando per sempre e che si sposta verso queste nuove rotte e arricchisce questi stati a fa assaggiare il luccichio del consumismo che noi abbiamo avuto fino a pochi anni fa.
C’è possibilità da parte dell’Europa di controbattere a questa alleanza totale? Io credo attualmente proprio no, ed anzi, penso che sia il momento di prendere la colla, incollare i cocci del vaso rotti, riflettere e capire come al livello produttivo si possa nei prossimi 20 anni tornare quanto meno a un livello di parità.
Una cosa che accomuna questi stati, è soprattutto la ferma convinzione delle loro scelte politiche ed economiche prese.
“No, noi non cambiamo idea, non torniamo indietro costi quel che costi!”.
Questa è la risposta comune che nel bene o nel male, checche se ne dica se siano troppo capitalisti, neoliberisti, comunisti, sovranisti e a quale non spetta a me dare un giudizio, l’aspetto rilevante è proprio l’idea, la sicurezza e testardaggine presa nelle scelte dalle quali nemmeno una pandemia le ha fatte scricchiolare.
E questo secondo me è il loro principale punto di forza, ed il nostro punto a sfavore.